La storia narra di una civiltà contadina che non c'è più, ma soprattutto di 19 ragazzi nati nel 1921 in un paese del Veneto e morti tutti durante la Seconda Guerra Mondiale.
La storia dal basso dal punto di vista di gente comune che non prende le grandi decisioni che coinvolgono i popoli, ma che poi fa concretamente la vicenda umana; e spesso con le sue decisioni apparentemente ininfluenti la Storia la fa davvero.
Oggi che si parla di nuovo di guerre e di riarmo, un racconto che è un monito - e dove ricorrono frasi che sentiamo ripetere dagli attuali leader ma che altri leader hanno già pronunciato prima di loro; e di cui sappiamo le conseguenze che il racconto ci rammenta.
Un modo di raccontare la civiltà contadina ormai scomparsa e la Seconda Guerra Mondiale attraverso le storie di ragazzi: figli di gente comune che vengono travolti dalla Grande Storia che entra nelle loro vite e le distrugge.
Testo tratto dal romanzo di Giulio Cisco
Con Marco M. Pernich e Stefania Lo Russo
e con la partecipazione straordinaria di Roberto Carloti (fisarmonica) e Simone Botti (chitarra)
Lo spettacolo è gratuito ma chiediamo la prenotazione nominativa. Proponiamo come sempre il nostro baratto culturale: noi vi regaliamo il racconto. Voi se volete ci regalate qualcosa - un manoscritto, un manufatto, del denaro, una ricetta di cucina, un oggetto...
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